Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non è possibile dimagrire basandosi solamente sull’uso di sostanze, che si presentino sotto forma di farmaci o di integratori.
Il primo passo è sempre quello di correggere lo stile di vita, modificando l’alimentazione e programmando l’attività fisica più adatta a raggiungere lo scopo.
È invece corretto affermare che vi sono diversi rimedi naturali, che possono facilitare il percorso, sia rendendolo più rapido che meno faticoso e, quindi, aumentando le possibilità di successo.
Il farmacista può guidare il paziente nella ricerca dei prodotti più adatti personalizzando la terapia in base alle esigenze e, soprattutto, impedendo che ci possano essere interazioni con eventuali terapie concomitanti. Inoltre in farmacia si trovano solo prodotti notificati al Ministero della Salute, che ne approva il contenuto e le etichette. È bene invece, diffidare delle pubblicità troppo “seducenti”, che spesso vengono sanzionate dalle autorità competenti solo dopo che migliaia di persone hanno acquistato i prodotti nelle televendite od in canali meno specializzati ed affidabili.
COMBATTERE LA FAME
Gli integratori a base di particolari fibre rigonfianti hanno la capacità di ridurre la fame per distensione gastrica ed abbassano l’indice gli cemico dei cibi ricchi di carboidrati.
Il loro meccanismo d’azione richiede che siano assunti un po’ prima del pasto con un paio di bicchieri d’acqua, che permetteranno alle fibre di rigonfiarsi nello stomaco.
Una volta seduti a tavola, dopo i primi bocconi, le pareti dello stomaco si distenderanno completamente trasmettendo al cervello il segnale di sazietà. Il prodotto naturale più utilizzato a questo scopo è il Glucomannano (Amorphophallus konjac K.Kock.), che ha un indice di rigonfiamento di 80. Si tratta di un prodotto molto sicuro, ma non deve essere assunto assieme a farmaci, in quanto rischia di rallentarne l’assorbimento ed è controindicato in alcune malattie del tratto gastrointestinale (esempio reflusso gastrico).
Quando la fame è nervosa, invece, sono più adatte la Griffonia o la Rodiola, due piante che agiscono sul sistema nervoso aumentandone anche il tono dell’umore.
PER BRUCIARE I GRASSI
Vi sono diversi nutraceutici fitoterapici, che aiutano l’organismo ad utilizzare i grassi come carburante con meccanismi diversi.
Quercia marina (Fucus vesicolosus L.) è una pianta acquatica ricca di iodio.
Viene inserita in molte preparazioni dimagranti, in quanto stimola l’attività di una ghiandola molto importante, responsabile dell’utilizzo delle scorte di grasso presenti nell’organismo.
Il Fucus è, quindi, una buona fonte di iodio, che deve essere evitato solo da chi soffre di malattie della tiroide, cardiache e ipertensione grave.
Il Guaranà può aumentare il metabolismo e ridurre il senso di stanchezza grazie al rilascio costante di caffeina per diverse ore. Ovviamente sconsigliato per i trattamenti di lungo periodo e per gli ipertesi. Caffè verde e Tè verde con meccanismi diversi sono in grado di aumentare la lipolisi senza fornire caffeina.
Per una efficacia dimagrante devono essere assunti in capsule e non in tisane od infusi.
Ridurre l’effetto degli zuccheri è possibile con alcune piante. La Gymnema sylvestre è utilizzata come dimagrante e ipoglicemizzante (antidiabetico). Riesce ad “ingannare” i recettori dello zucchero, che, invece di essere assorbito nell’intestino, viene eliminato come scoria.
Per combattere l’assorbimento dei grassi, si può usare la Cassia nomame: agisce sulla lipasi pancreatica con un meccanismo simile all’Orlistat (l’unico farmaco dimagrante ammesso in Italia).
Per questo motivo, pur non avendo effetti collaterali, bisogna prestare attenzione in caso di carenza di vitamine liposolubili (come la vitamina D).
Per ridurre il nervosismo e l’agitazione, che spesso si associano alle diete dimagranti, possono essere utili la Passiflora e la Tilia tomentosa. Sono piante, che agiscono sul sistema nervoso, aiutando a combattere lo stress ed a facilitare il rilassamento. Ad alto dosaggio possono favorire il sonno, mentre a basso dosaggio possono essere inserite nei dimagranti per ridurre la cosiddetta “fame nervosa”. Alcuni integratori contengono erbe ad azione lassativa (esempio Senna, Frangula): si tratta di una pratica abbastanza comune, ma non molto corretta. I lassativi, anche naturali, vanno utilizzati con moderazione e per periodi limitati. I diuretici e drenanti (come la Pilosella o l’Ortosiphon) hanno sicuramente un significato negli integratori ad azione dimagrante, in quanto la ritenzione idrica è un problema piuttosto diffuso. Tuttavia il calo di peso che ne consegue, anche importante, non dipende dal dimagrimento, ma dalla perdita di acqua. Per questo motivo è opportuno, accanto alla misurazione del peso, la stima della massa grassa tramite l’utilizzo delle bilance impedenziometriche.
Spesso le farmacie effettuano la misurazione, nel qual caso bisogna essere a digiuno, di solidi e liquidi da almeno tre ore.
A cura della redazione