Diventare mamma è sempre una grande gioia, ma spesso le neomamme (talora anche i neopapà) vanno incontro ad una serie di disturbi fisici, legati ad una non corretta gestione del bimbo.
Come fare per prevenirli?
Uno dei problemi più diffusi è il dolore lombare, che inizia già durante la gravidanza. Il peso del “pancione”, che cresce, obbliga la donna a modificare l’equilibrio del corpo, con conseguenti sforzi muscolari e dolori. Alcuni fattori come sovrappeso o eccessiva magrezza, oppure precedenti gravidanze, possono peggiorare la situazione. Un aiuto può venire da indumenti appositamente studiati per sostenere il peso del bimbo, quali guaine e body per la gravidanza. Dopo il parto la neo mamma deve porre attenzione a recuperare quanto prima la forma fisica con alimentazione mirata ed esercizi di rinforzo muscolare da iniziare con il consenso del medico.
Una volta nato il bimbo, è importante fare attenzione a come lo si solleva. Una neomamma solleva il piccolo anche 50 volte al giorno, e sappiamo che il peso del bambino aumenta rapidamente! Per sollevarlo è importante piegarsi sulle ginocchia, non piegare la schiena e tenerlo vicino al proprio corpo mentre lo si alza. Per allattare, evitare di stare sedute su divani troppo morbidi, che fanno sprofondare.
Aiutarsi a sostenere il peso del bebè con gli appositi cuscini. Per mettere e togliere il piccolo dal seggiolone è bene spostare il vassoio anteriore prima di posizionare il bambino. Per sistemare il bambino sul seggiolino dell’automobile (ma anche per mettere/togliere il seggiolino dall’auto) bisogna entrare con un piede nell’auto, evitando di compiere la manovra rimanendo in esterno.
Un’altra situazione molto frequente è la Sindrome di De Quervain. È nota anche come “sindrome della balia”, proprio perché può colpire tutti coloro, che accudiscono il piccolo tenendolo in braccio molto spesso. Si tratta di un’infiammazione ai tendini del polso, che provoca dolore in tutti i movimenti del polso, ma anche nella presa tra pollice e indice. Talora si evidenzia gonfiore alla base del polso. È causata da posizioni scorrette, quando si tiene in braccio il bimbo, quando gli si sorregge la testa, quando lo si allatta. Per la neomamma un fattore aggravante può essere la ritenzione idrica causata dalle variazioni ormonali durante l’allattamento.
Per prevenire questa situazione, la prima accortezza è alternare un braccio e l’altro quando si tiene in braccio il bambino. Spesso lo si tiene in braccio in modo quasi automatico, compiendo contemporaneamente altre attività: parlando al telefono, controllando il pc o la pentola in cucina. La stessa accortezza vale quando si sostiene la testa del bebè. Nei limiti del possibile, cercare di tenere in braccio il bimbo, mentre si è seduti, in modo tale che il suo peso non sia sostenuto solo dalle braccia. Anche per allattare bisogna cercare di scaricare il più possibile il peso del bimbo.
È possibile utilizzare i cuscini per allattamento o la fascia e cambiare le posizioni: le posizioni per l’allattamento sono molte! Ciò vale anche se si allatta con il biberon. In aggiunta, dato che ormai è estremamente diffuso l’utilizzo del pc, è bene cercare di avere posizioni corrette per il polso anche usando tastiera e mouse. Pure questo, infatti, contribuisce ad infiammare i tendini del polso. Abituare il bambino a stare tranquillo senza essere preso in braccio è utile per diminuire l’infiammazione al polso, oltre che per non viziarlo!
Pur senza drammatizzare, è bene sapere che bisogna intervenire subito appena si manifestano i primi segni di questa infiammazione.
Spesso le donne, le mamme in particolare, sono prese da mille incombenze ed hanno la mentalità del “tenere tutto sotto controllo”.
Aspettare che il figlio cresca ed il problema passi da solo non è una buona politica. In questo modo l’infiammazione si cronicizza ed il dolore aumenta. Può darsi che i farmaci non siano compatibili con l’allattamento al seno; ma un aiuto precoce può venire da impacchi di ghiaccio, che ha un effetto anti-infiammatorio ed antidolorifico. Può essere di aiuto l’uso di un piccolo tutore, appositamente dedicato, da portare la notte per tenere le articolazioni in posizione corretta ed aiutarle a sfiammarsi.
Ricordiamo che prendersi cura di se stessi è il primo modo per essere in grado di prendersi cura degli altri!
a cura di
Dottor Guido Vertua - Pediatra di famiglia,
Responsabile dei contenti medici di ww.mammaepapa.it