Il corpo umano è una macchina molto sofisticata, che vive in un delicato equlibrio dinamico costantemente sottoposto a stimoli e spinte contrastanti. L’equilibrio Acido Base è uno dei più importanti.
Le reazioni biochimiche possono prodursi solo se il pH rientra in un ambito molto limitato, al di fuori del quale la vita rischia di essere paralizzata. La sensibilità del corpo alle variazioni del pH richiede un sistema di regolazione molto efficace, i sistemi tampone che mantengono il pH in una situazione di equilibrio favorevole all’attività degli enzimi. Il metabolismo produce naturalmente degli acidi, che sono sostanzialmente un derivato della degradazione delle proteine.
Polmoni, reni ed intestino sono in grado, con meccanismi diversi, di eliminare le sostanze acide riportando l’organismo in equilibrio.
Se la quantità di acidi prodotta dal metabolismo od introdotta con l’alimentazione è troppo grande e gli organi non sono in grado di smaltirla e si produce il fenomeno dell’accumulo. Le scorie acide in eccesso vengono riversate nel sistema linfatico ed accumulate nella matrice extracellulare provocando, a lungo termine, dei danni.
L’equilibrio acido base ha anche una importante componente circadiana, ovvero cambia a seconda dell’ora del giorno. Nella fase diurna il metabolismo è di tipo “distruttivo” e si producono grosse quantità di acidi, mentre nella fase notturna il metabolismo entra nella fase “riparativa” durante la quale entrano in azione i sistemi tampone che neutralizzano gli acidi in eccesso. È importante mantenere il sistema acido base in equilibrio per mantenere l’organismo in salute.
Quando la quota di acidi non riesce più ed essere compensata dai sistemi tampone si possono manifestare diversi disturbi e vere e proprie malattie. Innanzitutto l’eccesso di acidi nel tessuto connettivo, che di solito è accompagnata da accumulo di altre scorie, riduce le funzioni di trasporto ormonale e la capacità del sistema immunitario di reagire. Inoltre si degradano le fibre di collagene, aumenta il rischio di cellulite e si può favorire l’insorgenza di manifestazioni dolorose. Il ricorso continuo ai sistemi tampone può indebolire le ossa, che sono la maggior “miniera” di queste sostanze, predisponenedo quindi alla osteopenia e nei casi più gravi l’osteoporosi.
Recenti scoperte hanno anche evidenziato che le cellule tumorali si sviluppano con maggiore facilità e vigore in ambiente acido, tanto che in molte patologie oncologiche viene consigliata una dieta basificante.
Cosa possiamo fare per favorire l’equilbrio acido-base? Alimentazione, attività fisca, respirazione e gestione dello stress cronico: in poche parole basta curare lo stile di vita. Quando l’accumulo di acidi supera certi limiti è anche possibile utilizzare integratori e nutraceutici specifici in grado di facilitare il ripristino dell’equilibrio e anche di salvaguardare i tamponi endogeni proteggendo, ad esempio, la densità delle ossa.
Gli alimenti vegetali in generale sono basificanti, mentre quelli di origine animale sono acidificanti. La dieta mediterranea vera, impostata sul ritmo circadiano degli ormoni e ricca di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno) è in grado di fornire un adeguato apporto di sostanze basificanti.
Bisogna prestare attenzione al fatto che anche la frutta con un sapore “acido”, come ad esempio i limoni, in realtà apporta comunque sostanze basiche, mentre tutti gli alimenti con una forte componente proteica (ad esempio il sano e nutriente pesce) sono comunque acidificanti. Per cui i vegetali freschi devono riempire i nostri piatti fin dalla colazione! Lo stress provoca il rilascio di ormoni “acidificanti” per cui va combattuto con i metodi più diversi e più graditi a ciascuno (meditazione, yoga, giardinaggio,...) Gli esercizi di respirazione diaframmatica (lenta e profonda) aiutano a ricondizionare il “respiro corto” e quindi ad eliminare l’acidosi volatile: bastano pochi minuti al giorno per recuperare una respirazione corretta. L’attività fisica regolare e non troppo intensa aiuta, fra l’altro, a mantenere l’equilibrio acido base. Per finire in farmacia è possibile ricorrere anche ad integratori che aumentano le scorte di minerali tampone.
Dr. Antonio Marinelli
Farmacista