Esiste davvero un legame fra alimentazione ed acne?
La risposta non è semplice in quanto le evidenze scientifiche sono mutate nel tempo e non tutti gli esperti hanno opinioni concordi.
La medicina ha considerato per lungo tempo la dieta una forma di terapia dell’acne: fino agli inizi del 900’ molti alimenti erano erano accusati di farvorirla ed i dermatologi erano concordi nel consigliare una restrizione alimentare.
Negli anni 70 del secolo scorso alcuni studi scientifici hanno ribaltato questo approccio, negando qualsiasi correlazione fra acne ed alimentazione.
Più recentemente il dibattito si è riaperto. Le popolazioni che hanno uno stile alimentare piuttosto primitivo, con alimenti a basso indice/carico glicemico e poco lavorati, hanno un’incidenza di acne nulla o molto bassa.
Inoltre gli individui di queste popolazioni quando adottano lo stile alimentare “globalizzato” tendono a sviluppare l’acne con maggiore facilità. Alti livelli di insulina, secondo alcuni studiosi, possono innescare o rafforzare i meccanismi alla base dell’acne. Alcuni studi scientifici hanno analizzato l’impatto di singoli alimenti o categorie sull’acne e, pur non avendo tracciato un quadro esaustivo, possono fornire qualche indicazione pratica.
In farmacia esistono poi integratori alimentari e fitoterapici che possono dare un aiuto a cambattere l’acne anche “dall’interno”.
Importante è il consiglio del farmacista in quanto questi prodotti agiscono con meccanismi assai diversi e devono adattarsi alla specifica situazione di ciascun individuo.
Alimenti da prediligere per combattere l’acne sono la frutta, la verdura, il pesce fresco e l’olio d’oliva.
Bisogna evitare l’abuso dei cibi piccanti e molto salati, del latte e latticini, dell’olio di semi di girasole, dei dolci ed alimenti con elevato Indice glicemico e della cioccolata al latte (poca di quella fondente è consentita).