Giugno 2021: la FDA, l’ente governativo americano competente per l’attività regolatoria dei farmaci, ha approvato con procedura accelerata il nuovo principio attivo Aducanumab per il trattamento del morbo di Alzheimer. Com’è noto, si tratta di un problema, che colpisce numerose persone ogni anno, diventato di massima priorità per i sistemi sanitari. Solo negli USA si contano circa 6,7 milioni di casi, mentre in Italia su 1,4 milioni di diagnosi di demenza, 600.000 sono di morbo di Alzheimer. Le terapie farmacologiche, sino ad ora utilizzate, avevano avuto come scopo quello di contenere i sintomi, al contrario l’Aducanumab rappresenta una novità. Si tratta, infatti, di un anticorpo monoclonale capace di legare selettivamente le placche di β-Amiloide, ritenute responsabili del danneggiamento dei neuroni e della comparsa della patologia, e di favorirne la rimozione per fagocitosi.
Queste placche possono trovarsi anche nei soggetti sani in misura molto minore, mentre nei pazienti la concentrazione è così elevata da creare danni importanti ai neuroni circostanti. Durante gli studi di pre-approvazione il farmaco è stato somministrato per endovena attraverso sedute mensili ad un pool di pazienti affetti da Alzheimer allo stadio iniziale, determinando un netto miglioramento a livello cognitivo e di elaborazione del pensiero. Le immagini ottenute tramite PET hanno, inoltre, dimostrato la capacità del farmaco di ridurre le placche di β-Amiloide.
La procedura accelerata obbligherà l’azienda produttrice nei prossimi mesi a condurre un’ulteriore trial e, se i dati confermeranno quelli sino ad ora ottenuti, con buone probabilità il farmaco entrerà ufficialmente in terapia anche in Europa.
Dr.ssa Lisa Dal Pozzo - Farmacista